Il fiero NO vuol dire dignità

koronakis

di Tasos KORONAKIS

[traduzione italiana dell’articolo pubblicato su LEFT.gr di Aurelio Lentini e Amalia Kolona]

La proposta dei creditori al governo greco è un ultimatum volto all’annientamento del popolo greco. Il governo non ha avuto il mandato di continuare la disumana politica del memorandum e di austerity.

Sarebbe un atto immorale se il governo accettasse la proposta dei creditori ignorando la volontà del popolo greco. Dall’inizio noi abbiamo ribadito che saremmo stati “originali” (nel senso che gli altri governi sono stati molto poco originali n.d.t.) e che avremmo rispettato senza riserve il mandato ricevuto.

È arrivato il momento in cui non esiste più spazio per le mezze parole, e c’è bisogno di parlare chiaro.

Il sì alla proposta dei creditori vuol dire austerity e depressione economica, vuol dire stringere il cappio intorno al collo del Paese e della società. Il sì a questa proposta vuol dire maggiore disoccupazione e povertà. Il sì alla proposta dei creditori vuol dire la catastrofe della medio-piccola imprenditoria, l’eliminazione del mondo agricolo, il tracollo del turismo, lo svilimento morale ed economico dei pensionati.

È arrivato il momento di dire il grande NO, che vuol significare che la Grecia è un paese sovrano, che il suo popolo può ancora decidere del suo futuro, e intende contestare l’austerity e scegliere una strada diversa. NO alla proposta dei creditori vuol dire un messaggio forte: l’esperimento del memorandum ha fallito. Cinque anni sono sufficienti, il popolo non può più sopportare questo stato di cose. NO alla proposta dei creditori vuol dire il ritorno della Democrazia in Grecia e in Europa.

Teniamo in alto la bandiera della Democrazia per tutti i popoli dell’Europa e li chiamiamo a stringersi attorno al popolo greco in ogni modo e usando ogni mezzo a disposizione in questi giorni.

Nei prossimi giorni tutti e tutte, insieme, saremo dappertutto nella società, uniti con serenità, sangue freddo e ostinazione. Con la testa alta combattiamo questa battaglia, avendo in mente tutti gli uomini e le donne che hanno perso il loro lavoro, che hanno visto chiudere i negozi, emigrare i loro figli e suicidarsi il loro vicino di casa.

Il nostro forte NO chiuderà in modo definitivo la porta alla catastrofe e aprirà la porta alla capacità creativa.
Chiamiamo tutte le forze politiche del paese, specie in questo momento, a non nascondersi e a rispondere in modo chiaro non al dilemma che pongono i creditori (il ricatto dentro o fuori l’Europa n.d.t.) ma all’accettazione o meno della loro proposta.

Chiamiamo tutta la società a prendere il NO nelle sue mani. Il NO fiero di ogni Democratico e di ogni Greco vuol dire Dignità, vuol dire sovranità popolare, vuol dire Democrazia.
Possiamo prendere il futuro nelle nostre mani.

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