E’ primavera, svegliatevi toscani…

botticelli

di Claudia BALDINI

L’avete ascoltata la propaganda? “Renzi è contro i poteri forti”, “Renzi è contro il capitalismo di relazione”. Matteo Renzi inventerebbe di essere contro Renzi, pur di prendere in giro qualcuno, come riesce sempre a fare così bene.

Perché l’attuale Presidente del Consiglio è proprio un prodotto del capitalismo dinastico e di relazione che ha cambiato pelo, ma non certo il vizio di privilegiare i cognomi, e i patrimoni, a discapito delle competenze e della libera concorrenza.

Forse non tutti i fan di Matteo conoscono questo tipo di poteri forti. Forti, non perchè siano di antica nobiltà, ma perchè hanno investito bene il proprio blasone. Certamente certi successi si possono ottenere se la politica ti è amica. E quindi la politica va foraggiata, o meglio il rampollo designato va educato ed aiutato come fosse un erede nobile.

A introdurre in società il giovane Matteo, non è un mistero, sono stati i Frescobaldi.
Fresco chi? direbbe qualche Piddino scimmiottando il Capo. E allora bisognerà ricordare la storia e il Comitato dei Trecento.
Tale Comitato fu fondato dalla nobiltà veneziana nel 1729 mediante la BEIC (British East India Company, la Compagnia delle Indie) per occuparsi dell’attività bancaria internazionale, dei problemi legati al commercio e per sostenere il traffico dell’oppio. E’ controllato dalla Corona britannica. Niente complottismi. Le maggiori banche mondiali sono collegate, ancora, con questo comitato. Sono loro, “i vetero”, ma sono capitalisti.

Il capitalismo dinastico che sta distruggendo l’Europa, non secondo un sito complottista dai colori scuri, ma proprio come dimostrato da Thomas Piketty nella sua opera “Il capitalismo nel XXI secolo”. I patrimoni familiari, protetti da politiche fiscali leggerissime nei loro confronti, prosperano di più che prima della Rivoluzione francese.

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