di Massimo RIBAUDO
Abbiamo costituito un Gruppo di discussione e proposta su Facebook per elaborare un vero e proprio programma politico in modo collettivo. Senza tesi predeterminate, ma con elementi che fuoriescano da un dialogo aperto e libero tra persone – in questa fase, sul web – che sentono di appartenere alla sinistra.
Lo sentono, perché tra chi sfrutta il lavoratore e il lavoratore sanno da che parte stare.
Lo sentono, perchè sanno che senza migrazioni questo paese non sarebbe neppure nato.
Lo sentono, per le ragioni che Ivana Fabris ha spiegato nel suo articolo sulla necessità di appartenenza ad un’ideale e a una prassi sociale, prima ancora che politica. E sanno che non esiste ora un partito politico che li rappresenti. Quindi, ne vorrebbero uno.
Ma attenzione. Con intelligenza dobbiamo riconoscere che Maurizio Landini insieme a Stefano Rodotà e molto altri stanno dicendo la verità. Non c’è più fiducia nei partiti, nel Parlamento, nella politica. E non si ricrea questa fiducia dicendo: fondiamo un partito per un governo di sinistra!
In fondo, pur di aumentare la confusione ed il discredito delle istituzioni, potrebbe anche dirlo Berlusconi, visto che senza Stato e diritto è solo la politica delle aziende che vince. E questo lo sa bene anche Beppe Grillo.