di Mario GALLINA
L’ho scritto, riscritto, corretto, ricorretto, combattuto tra pubblicarlo o meno, ma alla fine, anche se non so se questo pensiero sia il migliore, esaustivo e rappresentativo di tutti i sentimenti che l’argomento coinvolge, credo però che sia importante dire la propria per spirito di servizio, anche a costo di “diminuirsi”, non possiamo esimerci, dobbiamo esprimere un parere sulla questione Greca e su Tsipras.
Qualcuno potrebbe dire: perchè lo dobbiamo per forza esprimere un parere?
Si, lo dobbiamo fare, almeno quelli che non sono stati solo spettatori o tifosi della partita greca, ma ci hanno messo faccia, anima e poi ci si sono giocati pure qualcos’altro, candidandosi, chiedendo i voti, e in qualche modo spendendosi per un progetto che dalle elezioni europee, attraverso tornate elettorali varie come comunali, regionali ecc. con “L’ALTRA…Qualcosa” sono arrivati ai giorni nostri.
Facciamo però attenzione all’approccio con il quale esprimiamo il nostro punto di vista:
se deve essere un altro argomento sul quale l’ancora “pre-embrionale” sinistra nascente, futura, addivenente, “in fieri”, si divide in postazioni differenti che poi diventano nidi di mitragliatrici dalle quali sparare migliaia di distinguo, dei quali noi di sinistra abbiamo i caricatori sempre pienissimi, allora è meglio “soprassedere”, come consigliava Totò, e tenerci le opinioni per noi!
Se invece l’analisi serve a capire che la Grecia, per come cercherò di argomentare, siamo anche noi e quindi trarre dall’esperienza motivi di riflessione per il nostro stesso futuro di Europei, oltre che Italiani, allora vale la pena, perchè può fortificare il progetto di una sinistra con idee chiare e prospettive perseguibili per il futuro.
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